• Categorie

IL RITORNO ALL’OASI ZEGNA. LASCIATEVI STUPIRE

Sarà una prima volta per tutti: per chi non c’è mai stato e per chi la riscoprirà con occhi nuovi

  • condividi su:
  • twitter
Da settimane attendiamo il momento in cui potremo lasciare le nostre abitazioni, gli spazi domestici in cui abbiamo dovuto immaginare più che agire. Ci siamo ritrovati a riflettere sul tempo, sul nuovo sguardo che abbiamo acquisito, sulla capacità che avranno i nostri occhi di cogliere dettagli inaspettati e su quello “che faremo dopo”. 

Il ritorno all’Oasi Zegna può essere una grande occasione, una prima volta per tutti: per chi non c’è mai stato e, oggi più che mai, ne apprezzerà armonia e bellezza, e per chi già la conosce ma ora, dopo la lontananza forzata, coglierà particolari mai notati prima. E ci si ritroverà a guardare le chiome fluenti dei larici, dei faggi, delle betulle e si farà inghiottire dalla bellezza della natura.

La nostra gita ideale inizia ancor prima di percorrere la Panoramica Zegna, a Trivero Valdilana, sede del Lanificio Zegna e di Casa Zegna (archivio storico del Gruppo e sede espositiva). Qui occorre fermarsi per visitare il Centro Zegna e le opere di arte contemporanea del progetto All’aperto, energia ricreativa e culturale per la mente. 


Lasciata Trivero Valdilana, dopo qualche chilometro appare la suggestiva Conca dei Rododendri che merita una sosta per una passeggiata nel silenzio e nella moltitudine dei colori dei fiori. Sarà emozionante soffermarsi a cogliere l’unicità e la grandiosità del luogo, per farsi sorprendere dai colori, dai profumi, da una farfalla che vola e poi si posa su una foglia. Un bel regalo, dopo tanta attesa. Un momento in cui respirare a pieni polmoni, contemplare, riflettere. 

Al chilometro 7 della Panoramica Zegna andiamo verso uno dei punti indimenticabili. Basta camminare per una mezz’oretta lungo il sentiero che conduce al Santuario di San Bernardo, in cima al Monte Rubello, e lasciare spaziare lo sguardo a 360 gradi, dall’Appennino Ligure, alle Alpi e alla Pianura Padana. E’ importante prendersi il tempo necessario per far sì che gli occhi e la mente si abituino di nuovo a tanta bellezza, all’armonia tra paesaggio naturale e lavoro dell’uomo, coltivazioni e montagne, costruzioni e vegetazione. 

Proseguendo lungo la Panoramica, ecco un’altra visione spettacolare: la mole imponente del Monte Rosa, che si riconosce dalla Bocchetta di Margosio. Qui, oltre al magnifico panorama, c’è un altro motivo per cui far sosta: i formaggi di capra dell’Alpe Margosio. Cacio ricotta, caprino fresco e altri prodotti a latte crudo di un agriturismo e caseificio a conduzione familiare, che ha anche un bel chioschetto all’aperto dove far scorta di formaggi o fermarsi per un pranzo con taglieri e birre artigianali, godendo di una vista magnifica.

Tornati sulla strada principale, si prosegue di qualche chilometro per arrivare a Bielmonte, quella che Ermenegildo Zegna costruì come “la montagna dei biellesi”. Da Bielmonte si può prendere la seggiovia monoposto per arrivare al Rifugio Monte Marca e ai suoi bellissimi terrazzi panoramici sempre assolati. Oppure ci si può fermare all’albergo ristorante Bucaneve per un pranzo all’insegna del relax e del gusto con i piatti dello chef Ernesto Tonetto. 

Lasciata Bielmonte si arriva in località Bocchetto Sessera, per incamminarsi sul sentiero del Bosco del sorriso dove si respirerà l’aria pura e profumata, si abbracceranno i tronchi per assorbirne l’energia vitale, per sentirsi parte del tutto. Il ritorno alla natura sarà bellissimo, un’esperienza da ricordare, di cui fare tesoro per lo stupore dell’anima che accompagnerà le sensazioni fisiche. 

Cose mai fatte, all’apparenza semplici e “scontate”, magari rimandate: gite, escursioni, che arrivano come una ricompensa. Il bagno nella natura è stato uno dei desideri più pressanti delle ultime settimane, soprattutto per chi è stato costretto a vivere confinato nelle città, al chiuso di un appartamento che, solo nel caso dei fortunati, poteva contare sulla consolazione di un balcone o di uno spazio verde. 

La visita al bosco del Sorriso può essere l’occasione, se si ha più tempo a disposizione, di inoltrarsi nell’area più selvaggia, l’Alta Valsessera, con i sentieri da percorrere a piedi o in bici fino agli alpeggi e al Rifugio Piana del Ponte per assaggiare polenta, dolci e pane fatto in casa (telefonare prima per verificare disponibilità). Le delizie culinarie si guadagnano dopo un percorso a piedi (il sentiero è l’F10) di poco più di mezz’ora da Bocchetto Sessera.   

Di tutt’altro genere ma non per questo meno suggestiva è la parte della Panoramica Zegna oltre Bocchetto Sessera, discendente verso Biella. Qui gli amanti dei paesaggi alpini troveranno nella Valle Cervo paesaggi modellati dai ghiacciai e dalla sienite e paesi dimenticati dal tempo. 

L’Oasi Zegna vi sta aspettando, qualunque sia il vostro desiderio, la vostra idea di natura o di bellezza. 

Vuoi saperne di più?