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Nel bosco in inverno, i bambini giocano con i 5 sensi

Dalle decorazioni per l’albero di Natale all’osservazione dei cristalli di ghiaccio: cosa fare all’Oasi Zegna nella stagione della lentezza

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L’inverno e i bambini. Lasciamo in un angolo le preoccupazioni legate al freddo e ai preconcetti che relegano questa stagione all’ultimo posto della classifica del divertimento (neve a parte) ed esploriamo le infinite possibilità che questo periodo dell’anno può regalare ai bambini. I boschi dell’Oasi Zegna sono un campionario di spunti infiniti.

Ci facciamo aiutare in quest’esplorazione da Valentina Rolando, esperta di outdoor education che grazie alle attività con l’associazione di cui fa parte, L'AgriCultura di Veglio, si dedica a progetti per bambini dai 2 anni e mezzo che si basano sulla pedagogia del bosco (le occasioni di apprendimento nascono dalla libera interazione con l’ambiente), molto radicata nel nord Europa e sempre più diffusa anche in Italia.

“Partiamo da una riflessione - dice - Il senso dell’inverno è rallentare. Ovunque c’è quiete, gli animali sono in letargo, gli alberi, senza foglie, sono addormentati. Assecondiamo dunque quest’aspetto per trovare una connessione profonda con la natura, troviamo, insieme ai bambini, ritmi più rallentati, diversi dal ritmo quotidiano della città”. 

Inquadrato l’approccio che è un invito a riscoprire la lentezza, vediamo allora quali sono le attività e i giochi che si possono fare insieme con i bambini nella natura in inverno. Se nevica, è evidente, ci si può dedicare a mille attività che vanno dalla battaglia con le palle di neve al lanciarsi nelle discese seduti su un sacco della spazzatura ai pupazzi fino agli angeli di neve (ci si sdraia a terra, si muovono le braccia e le gambe in un gesto che simula quello degli uccelli in volo e si osserva, infine, il disegno che il nostro corpo ha lasciato sul terreno).  

“Ma è interessante anche spingere i bambini a contemplare - continua Valentina Rolando - Amano molto osservare i fiocchi di neve che cadono. E’ sufficiente che aprano la mano quando nevica per poter notare con ogni fiocco è diverso dall’altro, ognuno ha una sua geometria, un suo disegno, bellissimo e perfetto”.  

E se la neve si fa attendere? Ci sono tante altre possibilità di divertimento e di esplorazione della natura che ci circonda. Ancora Valentina. “I bambini amano molto osservare i vari stati dell’acqua, la brina gelata, il ghiaccio che si forma nelle pozze d’acqua, i rametti o le foglie che restano intrappolati nei cristalli oppure l’effetto prisma che si ottiene guardando attraverso un pezzo di ghiaccio”.  

E poi si può dare spazio ai nostri sensi. “Il bosco in inverno è più silenzioso rispetto alla primavera o all’estate. Ed ecco allora che si può esplorare attraverso l’udito, concentrandosi sui rari suoni della natura, si chiudono gli occhi e si elencano i rumori che si odono. E’ un modo divertente e stimolante di affinare i nostri sensi, al di là della vista”.  

In inverno, inoltre, si notano di giù i giacigli dove hanno dormito gli animali di notte, come i caprioli, perché le impronte dei corpi restano impresse più a lungo nel terreno. E allora il gioco può essere quello di andare alla scoperta dei luoghi in cui hanno dormito gli animali.   

“Per assecondare la creatività, infine, si possono raccogliere pigne, foglie e rami per poi dar vita a decorazioni natalizie originali e personalissime ottenute infilando questi materiali naturali in fili di spago intervallandoli con fette di arance fatte seccare”. Attività creative da fare magari sorseggiando una cioccolata calda. Perché il bello dell’inverno è anche il contrasto dentro/fuori, tra il calore della casa, della stufa o del fuoco del camino e la temperatura che c’è all’esterno. 

L’unica precauzione è quella di vestire bene i bambini, di proteggerli con guanti e con calzature impermeabili e calde. A quel punto non c’è controindicazione alcuna. Anzi, conclude Valentina, “il nostro consiglio è quello di tornare spesso in natura per dare ai nostri bambini un’abitudine a stare nella natura sempre, perché ogni stagione ha qualcosa da insegnarci”.  

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