Chiudono alberghi, ristoranti, agriturismi, bar, rifugi e ritrovi dell’Oasi Zegna. E di tutto il resto d'Italia. Il decreto con il quale il governo affronta con questa nuova misura l'emergenza sanitaria in atto in Italia è operativo da oggi, 12 marzo, e resterà in vigore fino al 25 marzo.
Ma i gestori dell'Oasi Zegna si erano già mossi, anche prima che l'esecutivo decidesse per la serrata totale. Quando hanno preso la decisione di chiudere non c’era ancora nessuna prescrizione ma, come atto di responsabilità e senso civico, avevano deciso di anteporre la salute pubblica al proprio interesse economico. L’emergenza sanitaria, era stato il pensiero, richiede una presa di posizione che incentivi le persone a restare a casa per limitare la diffusione del virus. Avevano deciso, insomma, di aderire idealmente alla campagna #iorestoacasa che sui social sta diventando virale.
“La salute di tutti voi - è ciò che scrivono ad esempio su Facebook i gestori del Rifugio Monte Marca - dei nostri collaboratori e di noi stessi in questo momento è la priorità”. E così già l'11 marzo avevano deciso per la chiusura fino a data da destinarsi.
Stessa scelta quella dell’
albergo Bucaneve di Trivero che si ferma fino a quando l’emergenza non sarà passata. E della
Cascina Il Faggio, agriturismo di Mosso, così come dal
Microbirrificio Jeb e dello
Chalet Bielmonte di Piatto.
L'azienda Agri Cà nel Bosco, di Portula (frazione Gila), invece, ha chiuso il servizio di pernottamento e di ristorazione, solo la rivendita dei formaggi rimane aperta.
Nei giorni scorsi il governo aveva già decretato la chiusura di
tutte le stazioni sciistiche del Paese, motivo per cui il 9 marzo i gestori di Bielmonte hanno annunciato lo stop degli impianti e la contestuale chiusura della stagione 2019-2020. Anche
il Palasport Bielmonte ha ufficializzato la chiusura fino a nuove disposizioni.