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Camminare nel labirinto di Stavello per ritrovare forza e consapevolezza

E' un'antica forma di meditazione camminata che evoca il viaggio spirituale dell’essere umano sulla terra

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C’è una novità in Oasi Zegna ed è un luogo che richiama antiche simbologie legate alla Madre Divina, al Dio interiore, alla sacralità dello spirito di creazione. E’ il labirinto di Stavello, venitelo a scoprire, percorrete la grande spirale sinuosa realizzata in pietra e dalla forma di un cervello che si diparte da un Vincastro al centro, simbolo di equilibrio, per riscoprire il significato e il proposito della propria anima in questa vita.

PERCHE' UN LABIRINTO IN OASI ZEGNA? 
Per onorare la terra o celebrare noi stessi? In un Labirinto si cammina e in Oasi Zegna si cammina: lungo i sentieri tracciati dall’uomo nelle antiche transumanze; nei boschi di abeti e nelle faggete, protettive come rifugi amichevoli; sulle dorsali dei monti, dove lo sguardo spazia e coglie rilievi che si susseguono fino a perdersi nella profondità della pianura o si focalizzano sui picchi maestosi e innevati. Ed è uno sguardo aperto su quanto ci circonda che ci fornisce informazioni attraverso l’osservazione e che ci connette, al tempo stesso, con qualcosa di più sottile ed interiore. La bellezza della natura, il paesaggio nel quale siamo immersi ci nutre o ci  stupisce. Può generare un senso di armonia, di benessere o incutere smarrimento; le nostre emozioni sono coinvolte e noi siamo sia mente che emozioni.

PERCHE' IL LABIRINTO E' UN SIMBOLO?
Il Labirinto è presente in natura in tutte le sue manifestazioni, nella Creazione stessa poiché nasce dalla Spirale, simbolo sacro, archetipo della nostra stessa vita.
Viviamo in una spirale, la nostra galassia. Più vicino a noi, nella natura possiamo osservare ovunque spirali: l’acqua genera un mulinello, la felce nel suo dispiegarsi di apre dalla spirale, le corna degli arieti sono a spirale, il vento leggero in autunno gioca con le foglie generando piccoli vortici e nelle sue manifestazioni più distruttive, le trombe d’aria, si muove seguendo la circolarità della spirale che dall’interno si espande verso l’esterno.
Ecco perché anche il Labirinto è considerato un simbolo sacro: ha accompagnato l’uomo nel corso dei secoli ed è presente nelle più disparate regioni della terra. Scolpito sulle rocce con rudimentali strumenti, dipinto nelle chiese, inscritto nelle pavimentazioni delle cattedrali, scolpito sui portali o costruito all’aperto, nella natura.
Il Labirinto è un cammino verso il nostro centro. La camminata nel silenzio, prendendosi il tempo, un passo dopo l’altro, ci riporta al cuore di noi stessi, al nostro sentire. Ci riconnette con il nostro orizzonte interiore, con la nostra essenza, con la vita fuori e dentro di noi e da cui talvolta ci sentiamo separati. Grazie al suo disegno e al suo percorso oscillante ci disorienta per consentirci di liberare le voci che affollano la mente e riportarci al silenzio interiore,  dove finalmente può emergere la sola Vera voce, quella della nostra Anima.

COME AVVICINARSI ALL'ESPERIENZA 
Il Labirinto di Stavello è stato costruito per offrire ad ognuno di voi l’opportunità, percorrendolo, di riconnettersi al senso profondo della vita, al senso del nostro personale camminare sulla terra, unico e per questo preziosissimo, onorandola e sentendoci parte di essa .
Il movimento del circuito unicursale di questo labirinto (il cui maggior diametro è 29 metri) procede avanti e indietro per assisterci nel trascendere modi di pensare obsoleti e promuovere l’apertura alla connessione invisibile con la Sorgente.

Grazie ai vari cristalli colorati, utilizzati per energizzare il circuito, questo labirinto vi condurrà attraverso i 12 livelli di consapevolezza della Rosa dei Colori, connessi ai 12 Segni Zodiacali.

Percorrerlo significa divenire consapevoli della propria guida interiore nella vita. Aprite i vostri sensi e fate passi lenti e meditativi. Focalizzatevi su una domanda da contemplare durante il percorso verso il centro. Dopo averlo raggiunto, fermatevi per interiorizzare e ricevere una risposta o una rivelazione più profonda.  Nel viaggio di ritorno, ponderate ancora. Nell’uscire, rimanete nel processo meditativo per assorbirne l’esperienza. Ricordando sempre le parole di Sant’Agostino: “Solvitur Ambulando”, risolvere camminando.

Nel mese di settembre all’interno del labirinto si terranno dei workshop, seguiranno informazioni.

Vuoi saperne di più?