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"Panorami infiniti ed emozioni slow": le ciaspole conquistano

Una guida di OverAlp spiega il successo: "Attività spontanea che avvicina grandi e piccini alla natura"

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Il nome promette di ripagare con il nutrimento dello spirito la fatica delle gambe. Si chiamano ciaspolate con la vista infinita, sono adatte a principianti e famiglie, e nelle scorse stagioni hanno attirato decine e decine di persone. Carlo Gabasio di OverAlp coordina il gruppo degli accompagnatori e conferma il successo: “E' capitato anche di dover chiudere le iscrizioni, tante erano le richieste”.

Lei è una guida alpina con 30 anni di esperienza, verrebbe da dire che è più uomo da sci che da racchetta da neve. 

“La ciaspolata è più spontanea rispetto allo sci di pista, perché ti porta a un’immersione nella natura, lontano dai rumori e dalla folla, è un’attività in cui sei tu a fare il ritmo e a decidere il grado di fatica. Non è necessario avere particolari abilità tecniche, per questo avvicina più facilmente le persone”.

Le vostre ciaspolate si chiamano ”con vista infinita”. Il panorama deve essere stupendo
“Straordinario. Basta alzarsi di poco sui pendii all’interno dell’Oasi e si ha da un lato la vista infinita, appunto, su molti dei 4000 delle Alpi. Si vedono le cime della Svizzera, il massiccio del Monte Rosa e, dal lato opposto, la pianura con Milano, Torino, Novara. E, infine, si vede tutta la catena delle Alpi che arriva fino al Monviso che è riconoscibile per la sua forma a piramide. Lassù le albe e i tramonti, soprattutto in questa stagione, sono mozzafiato”.

La guida Carlo Gabasio
La guida Carlo Gabasio

La ciaspolata è un classico del territorio, quali sono le caratteristiche dell’Oasi che la rendono tanto adatta a questa attività?
“Si presta molto perché ha itinerari già consolidati, poco ripidi e ben segnalati. I suoi percorsi sono adatti a tutti e sono gli stessi che d’estate vengono utilizzati per le passeggiate”.

Il suo percorso preferito?

“Quello che porta alle tegge di Artignaga che è un alpeggio. Basta un’ora e mezzo di cammino e arrivi in questo piccolo villaggio di antiche baite che un tempo avevano il tetto di felci e oggi sono state completamente ristrutturate. C’è un’atmosfera molto particolare”.

Andare con le ciaspole appartiene a una filosofia slow. 
“Si ha tutto il tempo di cogliere i dettagli, i particolari. Ci si lascia abbracciare dal paesaggio, entri a farne parte. Percepisci il clima, i colori, i profumi. Capita, se hai fortuna, di incontrare cervi e caprioli”.

Capita spesso di fare questi incontri con la fauna dell’Oasi?
“Non è raro, perché come ci si sposta di poco degli impianti di sci si entra nel cuore della Valsessera, un luogo particolare, più selvaggio, con pochi sterrati e qualche alpeggio. E’ un qualcosa molto vicino al concetto della natura incontaminata”. 

Consigli sull’abbigliamento?
“Il classico: vestirsi a cipolla. E’ bene anche indossare sovrapantaloni impermeabili, intimo adatto agli sport di montagna e scarponcini da trekking. Vietate le scarpe da ginnastica. Le ciaspole si possono affittare sul posto”. 

E sulla condotta sui sentieri?

“Innanzitutto è importante stare sui sentieri per evitare di invadere le piste da fondo e quelle da discesa mettendo a rischio la propria incolumità. In generale direi anche che se si va senza accompagnatore, prima di partire per un’escursione è sempre bene informarsi sulle condizioni meteo e sui percorsi. In montagna ci vuole cautela e in caso di dubbi bisogna sempre rivolgersi agli esperti”.

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