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ZEGNA FOREST, CI PRENDIAMO CURA DEI NOSTRI BOSCHI

11.000 nuovi alberi, 33 ettari, 3 aree: il nostro impegno raccontato in numeri

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Undicimila alberi piantati negli ultimi due anni. Più di 33 ettari di bosco già sottoposti a profondi interventi di cura e altri 166 ettari inseriti nella pianificazione dei prossimi anni. Due aree (Stavello e Margosio) già completamente rinnovate e una terza, quella delle Tre Pisse, che nella prossima primavera vedrà la messa a dimora di nuove piante. 
Sono i numeri che raccontano la missione che si è data Fondazione Zegna e che sta alla base di Zegna Forest, imponente progetto decennale nato nel 2020 per la tutela e la salvaguardia dei boschi del biellese, ossatura fondamentale di un santuario naturale come l’Oasi Zegna.

Prenderci cura dell’ambiente è da sempre nel nostro Dna, da quando nel 1929 l’imprenditore filantropo Ermenegildo Zegna diede inizio a un’imponente opera di piantumazione di 500.000 conifere per far rinascere una montagna che all’epoca era disboscata e spopolata.

LA CRISI CLIMATICA CI IMPONE DI ACCELERARE I TEMPI

Ma oggi, con la crisi climatica che si aggrava ogni anno di più, la difesa del territorio e la tutela della biodiversità diventano un preciso dovere e un impegno che ognuno di noi deve prendersi nei confronti delle generazioni future. 
Dobbiamo far sì che il territorio - così come gli esseri umani - diventi resiliente. Lo segnala anche il FAI che ha tenuto recentemente un webinar sul cambiamento climatico dopo la chiusura dei negoziati della COP26 di Glasgow da cui è uscito un messaggio importante quanto allarmante: “Non c’è più tempo per rimandare decisioni necessarie e per avviare interventi radicali - sottolinea il FAI - La crisi climatica è allarmante: bisogna invertire la rotta subito, per garantire il contenimento entro 1,5°C dell’aumento della temperatura media globale riducendo drasticamente le emissioni”.

LA MANUTENZIONE CONTINUA CI RENDE RESILIENTI
“Il cambiamento climatico - sottolinea Paola Candiani responsabile FAI Restauro e Conservazione Beni - va affrontato con una visione a tutto tondo, quasi olistica che comprende, oltre al risparmio energetico, alla riduzione dell’impronta idrica e della CO2 anche la protezione della biodiversità con sempre maggior attenzione all’economia circolare”.
Sappiamo che la costante e continua manutenzione del territorio, dei boschi, dei sentieri in un ambiente fragile come la montagna sono determinanti per sviluppare resilienza, prevenire dissesti e disastri, come gli incendi. 

I NUMERI CHE RACCONTANO IL NOSTRO IMPEGNO
Tutela ambientale e sostenibilità sono due punti cardine della nostra azione che con Zegna Forest rientra nella scia delle strategie per la mitigazione e l’adattamento al cambiamento climatico. Ed ecco allora che nel 2020 abbiamo piantato 3000 faggi, 100 carpini, 200 roveri, 50 ciliegi, 50 tigli, 15 piante di Sorbus aucuparia. Il tipo di albero è stato scelto con lo scopo di aumentare la resilienza, le funzioni ecologiche e la biodiversità del bosco, conservandone allo stesso tempo l’identità.Il lavoro è proseguito anche nel 2021, anno nel quale il nostro bilancio verde ha visto la piantumazione di 226 faggi, 173 abeti, 4.496 esemplari di Fagus Sylvatica, 20 di Prunuavium, 20 di Tilia cordata, 20 di Carpinus betulus, 20 di Quercus robur, 2.500 di Abies alba, 119 di Larix decidua. 

ABBIAMO BISOGNO DELL’AIUTO DI TUTTI
Dalla salute di boschi dipende anche la nostra salute. Ognuno di noi può fare la propria parte per proteggere l’ambiente. Singolarmente non siamo incisivi, ma insieme possiamo fare la differenza per il futuro del nostro territorio e per proteggere le generazioni future. 

Con il 2021 si conclude la fase pilota del progetto Zegna Forest, nato nel 2020  a cura di Fondazione Zegna. A partire dal 2022 Zegna Forest è curato e gestito da Oasi Zegna. Chiunque volesse contribuire potrà continuare a farlo con una donazione a Fondazione Zegna.


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