L’origine del termine foliage, contrariamento
a quanto si potrebbe pensare, non è francese, ma americana. In americano,
infatti, la traduzione di autunno – il periodo in cui, per antonomasia, cadono
le foglie - è fall. Si tratta di un periodo che, in alcuni luoghi
geografici come gli Stati Uniti e il Canada, ha delle fortissime implicazioni
dal punto di vista paesaggistico: i colori cambiano a tal punto da trasformare
radicalmente l’aspetto del contesto naturale, come di quello urbano.
In francese, per indicare lo stesso periodo dell’anno si usa
il termine feuillage. È quindi una francesizzazione della parola
americana foliage, quella che in italiano, con un adattamento (improprio, se
vogliamo) dell’ultima sillaba, descrive il momento in cui la natura offre lo
spettacolo più suggestivo. Lo spiega bene Duccio Demetrio nel suo libro Foliage.
Vagabondare in autunno (Raffaello Cortina Editore), che indaga il
fenomeno in tutti i suoi aspetti – finanche artistici, con un’ampia galleria di
quadri a tema, da Van Gogh a Gauguini e a Klimt – addentrandosi in un’approfondita
trattazione.