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Gli otto luoghi instagrammabili di Oasi Zegna

Per chi ama la fotografia e vuole condividere sui social le immagini delle esperienze più belle, Oasi Zegna è la location perfetta in tutte le stagioni. E anche per le riprese con i drone!

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Per chi ama postare foto e video sui social, in Oasi Zegna ci sono moltissime occasioni, location, eventi che si prestano grazie al contesto naturale incontaminato.Scegliendo gli orari migliori, la “golden hour”, cioè la mattina presto e appena prima del tramonto, troverete la luce più morbida e calda, perfetta per i paesaggi. Nelle ore centrali della giornata, quando il sole è molto alto, ci si può ritirare all’ombra, magari in un rifugio, a fotografare gli ottimi piatti che vengono serviti, con ingredienti semplici e locali.Ecco dove fare le foto più belle da condividere sui social con #oasizegna


1 LA CONCA DEI RODODENDRI per i fiori
Percorrendo la strada Panoramica Zegna, a circa 5 km da Trivero, è impossibile non fermarsi alla Conca dei Rododendri, considerata la più bella fioritura italiana di Rododendri, dove centinaia di piante fioriscono contemporaneamente in sfumature di colore che vanno dal rosso al rosa, dal lilla al viola, dall’albicocca al color salmone, dal giallo al bianco. 
La Conca può essere percorsa a piedi con una breve ma scoscesa passeggiata su un sentiero incantevole e ben tracciato, adatto a tutti, che si immerge nelle macchie fiorite dai colori favolosi: il rosa soprattutto, in tutte le sue sfumature e screziature, ma anche il bianco, il viola, il fucsia. Alla base della Conca, una opera di arte contemporanea del progetto ALL’APERTO a cura della Fondazione Zegna.
Qui tutte le fotografie saranno spettacolari, sia gli scatti dall’alto, con inquadrature ampie per cogliere l’insieme di tutti i colori, sia le inquadrature ravvicinate sul singolo fiore. Lo smartphone potrà mettere a fuoco bene anche a pochi centimetri dalla corolla ma per riuscire in una bella foto, scegliete un fiore illuminato completamente e controllate che non ci siano ombre (nemmeno la propria).


2 SANTUARIO DI SAN BERNARDO per il panorama
Proseguendo sulla strada Panoramica, poco dopo la chiesetta degli Alpini, s’incontra un sentiero segnalato (n. 7) che sale al Santuario di San Bernardo, in cima al Monte Rubello (oggi chiamato San Bernardo). È una passeggiata facile e piacevolissima, solo mezzora di cammino, in parte all’ombra di una pineta, da fare anche in mountain bike. Il Santuario, è a poco più di 1400 metri di quota, ma sembra di essere sul tetto del mondo con lo sguardo che spazia dall’Appennino Ligure alle Alpi, alla Pianura Padana.Questo è in assoluto uno dei punti più panoramici di tutta l’Oasi e scattare una bella foto non sarà difficile. Attenzione però, se la giornata è umida ci potrebbe essere un po’ di foschia a fondo valle: potrebbe essere un elemento che aggiunge mistero e suggestione alle fotografie! Se non ti piace, scegli di salire al santuario nelle ore più calde e asciutte del giorno.


3 LA BOCCHETTA DI MARGOSIO per la vista del Monte Rosa
Proseguendo lungo la Panoramica, si arriva in auto al Bocchetto Luvera dove si parcheggia e comincia il sentiero (n. 5) ad anello, lungo solo 2 km, che porta alla Bocchetta di Margosio. Da qui si gode di una incomparabile vista sul massiccio del Monte Rosa e sull’Alta Valsessera. Se la giornata è luminosa la foto sarà facilissima: basterà inquadrare la seconda montagna più alta d’Europa e scattare!Un altro scatto di successo sarà quello delle capre che pascolano e che alla sera rientrano in stalla. Con il loro latte, i proprietari del rifugio fanno ottimi formaggi di capra (tomette semistagionate). Hanno anche un chioschetto in cui propongono una degustazione e vendita di formaggi di capra, di mucca con latte crudo non pastorizzato (Maccagno, Toma fresca e stagionata), con i salami di toro, di maiale, le moccette di toro, la pancetta, i culatelli e le coppe. Il tutto da assaggiare in una sosta golosa o per un aperitivo in attesa dell’ora migliore, quella appena prima del tramonto, per scattare la fotro del Monte Rosa.


4 IL BOSCO DEL SORRISO per immergersi nel verde
A circa metà della strada Panoramica Zegna, da Bocchetto Sessera parte il percorso del Bosco del Sorriso, una passeggiata di 4,6 km tra larici, betulle, abeti e soprattutto tanti faggi, che si inoltra nella Alta Valesessera. Questa zona è stata classificata come “area di influenza bioenergetica” perché le piante emanano sostanze positive per il benessere psicofisico di chi passeggia e sosta tra gli alberi.
Oltre agli aromi benefici delle piante, qui la suggestione della luce che attraversa le fronde e crea ombre leggere e mobili sul terreno morbido può essere fotografata per creare scatti interessanti. Soprattutto se qualche compagno di avventura si presta a una foto abbracciato a un albero! I like saranno assicurati!



5 IL BORGO DI ROSAZZA: per le architetture e l’alone di mistero
Proprio alla fine della Panoramica Zegna, in Valle Cervo, si trova Rosazza, detta “il borgo dei misteri”. Con poco più di cento abitanti, è famosa per gli edifici ottocenteschi caratterizzati da elementi e simboli legati alla massoneria e all’occultismo, opera del suo più illustre e visionario cittadino: Federico Rosazza Pistolet. Costui fece costruire molte opere che cambiarono l’aspetto del paese, ispirandosi a idee e principi massonici, secondo uno stile neo-mediavale: il Castello, il Palazzo Comunale, la Chiesa Parrocchiale, il Cimitero Monumentale oltre a mulattiere, un impianto idrico con numerose fontane e abbeveratoi ad uso di uomini e animali.Passeggiando tra le vie di Rosazza non mancheranno certamente gli spunti per ottime fotografie. Come primi pianti di misteriosi simboli massonici scolpiti in pietra agli angoli degli edifici: stelle a cinque punte, rose, scale, svastiche, clessidre. Oppure inquadrature del cielo stellato, con le costellazioni, dipinto sul soffitto della Chiesa Parrocchiale o, ancora le fontane “parlanti” perché ognuna di esse porta un messaggio scolpito in pietra. Infine il Castello, che è stato realizzato con l’estetica della falsa-rovina: murature sbrecciate e trattate come antiche, finti colonnati ed architravi e molto altro.


6. Torrente Sessera: per il ponte e le piscine naturali
Partendo dal Bocchetto Sessera si prende il tracciato segnalato F10, si costeggia il torrente Sessera e si arriva alla Piana del Ponte in 35 minuti di cammino. Lungo il sentiero che costeggia il torrente Sessera ci sono diversi punti eccezionali da fotografare: il ponte romano a schiena d’asino visto dal sentiero merita uno scatto, ma anche l’acqua trasparente verde azzurra che scorre merita una foto proprio dal colmo del ponticello. In più verso la fine del tracciato, il torrente si allarga, rallenta la velocità e l’acqua tranquilla e molto bassa, da cui affiorano piccoli massi rocciosi facili da scalare, crea alcune “piscine” naturali suggestive. Qui potete anche entrare in acqua e farvi fotografare se riuscite a sfidare le basse temperature!


7. L’alpeggio per la lavorazione del formaggioLungo la Panoramica, altro punto interessante e “fotogenico” è l’agriturismo Alpe Moncerchio, isolato sulle pendici del Monte Cerchio, che si raggiunge dal valico di Bocchetto Sessera oppure partendo da Bielmonte, salendo al Monte Marca (anche in seggiovia) e scendendo da dietro a piedi. Si tratta di un alpeggio dove d’estate si possono trovare i rododendri selvatici e dove pascolano le mucche della razza biellese, Pezzata Rossa di Oropa. Qui il latte munto due volte al giorno viene subito lavorato per produrre il formaggio Macagn, che dopo 40 giorni è pronto per essere venduto all'alpeggio in forme intere. Qui le foto degli animali al pascolo, dei prati fioriti oltre che della lavorazione del formaggio e di tutta la produzione renderanno onore a pratiche e saperi della cultura rurale montana.


8. I piatti buoni e belli all’agriturismo
A pochi minuti di auto da Trivero a monte del Santuario della Brughiera si può raggiungere la Cascina il Faggio, un agriturismo circondato da faggi e campi coltivati.Con la bella stagione sui tavoli sotto il portico è proposto l’aperitivo con taglieri di salumi e formaggi a km zero, birre artigianali e la specialità della casa: le focacce al tegamino (ovvero cotte in un padellino di ferro, alla maniera torinese), realizzate con farine integrali macinate a pietra (biologiche). Nel menu proposto per cena sono perfetti per uno scatto da postare su Instagram gli agnolotti ai tre arrosti, rivisitati con crema di riso Venere, burro di montagna e salvia, oppure per dare alla foto un tocco di colore le tagliatelle rosse (farina di grano duro e barbabietola) condite con verdure di stagione e olive taggiasche, o la crema di sedano rapa con croccante alla paprika e granella di nocciole. Tra i dolci sono da provare la Crostata frangipane con mele e frutti rossi con scaglie di mandorla e la Torta gentile di nocciola del piemonte e zabajone al barbera fatto al momento: le foto condivise faranno ingolosire i vostri seguaci più social!

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