Accadde oggi: l'11 maggio 1910 nasce il Lanificio Ermenegildo Zegna

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Regnando Vittorio Emanuele III per grazia di Dio e volontà della Nazione Re d’Italia

L’anno millenovecentodieci il dì undici maggio in Trivero in casa propria (la casa propria del notaio…)Avanti me Sejra Giovanni Battista notajo ed alla presenza del Signor Verzoletto Giovanni Battista fu Eugenio, contadino, e Zegna Paruccia Giovanni fu Teonesto, tessitore, qui nati e domiciliati”.

Si procede alla “Costituzione di Società in nome collettivo fra i signori Zegna Edoardo, Mario ed Ermenegildo di Angelo, quest’ultimo minore emancipato […], nonché il Signor Costanzo Giardino Vitri fu Pietro, tutti industriali”.

Quello era un atto di nascita. L’atto di nascita del Lanificio Ermenegildo Zegna. L’11 maggio di centodieci anni fa. Anche oggi è l’11 maggio. Quindi questo è un compleanno… Buon compleanno Lanificio Ermenegildo Zegna!

 Ma chi erano i costitutori? Gli unici tre figli maschi di Michelangelo, detto Angelo, Zegna, quelli avuti in seconde nozze da Maria Caterina Lesna Tamellin. Edoardo, il maggiore, aveva 26 anni, Mario 24, e Ermenegildo, che ne aveva compiuti 18.
All’epoca a quell’età non si era ancora maggiorenni e per poter partecipare alla costituzione della società il padre aveva dovuto emanciparlo. Era davvero giovane Ermenegildo Zegna allora: non era passato neanche un anno da quando si era diplomato alla Scuola Professionale di Biella perito tessile. Eppure, era già lì, anche lui industriale.
E poi c’era Costanzo Giardino Vitri. Che era stato in America, dove aveva fatto un po’ di fortuna, e che voleva investire in un’attività che aveva tutte le prerogative per essere vincente.Accanto a loro, anzi dietro a loro, c’era il vecchio Angelo Zegna, che allora aveva 51 anni. Garantiva per i figli, in quella loro prima avventura imprenditoriale, quando lui era già un imprenditore di successo.

Ma quello era davvero un buon momento per avviare un’impresa come quella? Un’industria tessile ai piedi di una montagna e lontana dai grandi snodi produttivi e viari? L’Italia era in piena espansione. Il mercato chiedeva più metri di tessuto e, soprattutto, più metri di qualità. E poi la manodopera non sarebbe mancata quassù. Era il caso di cogliere un’occasione propizia. Bastava avere un po’ di coraggio. 

Scorrendo rapidamente l’atto costitutivo si apprende che:
1° Sono comparse le menzionate persone qui nate e domiciliate le quali dichiarano di costituire come costituiscono fra esse una società in nome collettivo avente per oggetto la confezione di pannilana.
2° Il capitale sociale sarà di lire trentaduemila versato in parti uguali da ciascuno dei soci che concorreranno in parti eguali nei profitti e nelle perdite.3° La società avrà la durata di nove anni e correrà colla ragione sociale “Zegna e Giardino” con sede in Trivero Matrice.
Prima della fine naturale della società, all’inizio del 1915, Costanzo Giardino Vitri rescisse il contratto e lasciò i suoi tre soci. A novembre di quello stesso anno, forse a causa della guerra in corso, anche Edoardo Zegna abbandonò il sodalizio. 

Il primo dei fratelli Zegna aveva sposato una figlia di Costanzo Giardino Vitri e con il suocero fondò dapprima una fabbrica di proiettili e poi una filatura lungo il Ponzone, che fu poco dopo ceduta in affitto ai fratelli Botto Varionet.Costanzo Giardino Vitri morì in un incidente in montagna, scendendo dal Monte Rubello, in occasione della festa di San Bernardo il 3 luglio 1921.
Due anni dopo scomparve anche Angelo Zegna.Alla fine del 1915, dunque, Mario e Ermenegildo consolidarono tra loro la primitiva società, ma cambiarono la ragione sociale. Si sarebbe chiamata “Lanificio Fratelli Zegna di Angelo” e sarebbe durata fino al 1941, quando assunse la denominazione di Lanificio Ermenegildo Zegna & Figli.Accadde oggi, l’11 maggio 1910.
E quella storia, dopo tanto tempo, continua. Auguri!

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