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AGRIFOGLIO, VERDE E ROSSO SIGNORE D’INVERNO

Simbolo della vita che resiste e prospera anche nei tempi difficili questa pianta è il simbolo stesso del Natale. I boschi dell'Oasi Zegna ne sono ricchi

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* Rubrica a cura di Alessandro Mesini, esperto del verde (7)

L’agrifoglio
, da sempre beneaugurante, è per tradizione legato al tempo del Natale e dell’inverno. Al pari del vischio connota questo periodo di festa. Lo notiamo carico di bacche nei giardini, nelle piante in vendita nei garden, nei rami utilizzati nelle composizioni.

Pianta spinosa, e dunque legata a valenze maligne, l’agrifoglio, per la capacità di conservare anche durante l’inverno foglie dal colore brillante e frutti fiammeggianti, è stato eletto a simbolo della vita che resiste e prospera anche nei tempi difficili. Valenza più che mai attuale.

I romani lo piantavano presso le case per tenere lontano gli spiriti maligni, i germani lo raccoglievano carico di frutti per adornarne le case in onore delle divinità silvane, nel tempo della cristianità conservò tale valenza di protezione e buon auspicio fondendosi con la tradizione del Natale. Nel giorno della Vigilia, già dall’antichità, si appendeva nelle case e nelle stalle.

L’agrifoglio è nella nostra esperienza quotidiana un arbusto ornamentale da giardino di dimensioni contenute, ma, lasciato libero di crescere, può raggiungere i dieci metri di altezza mentre più rari sono i soggetti monumentali alti fino venti-venticinque metri. E, sorpresa per molti, è pianta spontanea da bosco, come possiamo ammirare all’Oasi Zegna in tanti luoghi, dalla Cascina Caruccia nei pressi della Conca dei Rododendri fino alla zona dell’Alpe Moncerchio.

Un tempo assai più comune, l’agrifoglio non è stato in grado di contrastare la raccolta indiscriminata di rami con bacche a scopo ornamentale e in tutto il nostro paese può essere considerato raro. Si trova in boschi a clima atlantico con buona umidità, precipitazioni diffuse, senza escursioni termiche eccessive, e media luminosità. Sopporta temperature fino a 15°C sotto lo zero, ma teme i lunghi periodi di gelo. La sua consociazione ideale è con il faggio.

Ilex aquifolium, l’unica specie di agrifoglio endemica in Italia, presenta tronco centrale diritto con corteccia bruna e rami che s’innestano quasi orizzontalmente. La chioma da piramidale diviene espansa nei soggetti isolati di grandi dimensioni. Le foglie dei rami bassi e dei giovani soggetti sono, a scopo difensivo contro le brucature degli ungulati, spinose e a margine dentato. Le foglie dei rami alti e dei soggetti vecchi sono a margine intero e inermi. Tutte sono ovoidali, lucide e coriacee, sempreverdi, con corto picciolo e ondulate.

Le piante sono a sessi separati con fiori bianchi su entrambe portati all’ascella della foglia. I frutti che a maturazione raggiungono un tono squillante di rosso contengono quattro semi protetti da un buono strato di polpa. Velenosi per l’uomo durante l’inverno divengono cibo per gli uccelli stanziali.

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