L'ora blu all'Oasi Zegna, una fotoreporter racconta come catturare la magia

Ciaspole e macchina fotografica: in quest'intervista i consigli di Betty Colombo

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Il mondo che si tinge di blu. I contorni di alberi e montagne avvolti in questa particolarità cromatica assumono una connotazione irreale, fiabesca, quasi come se un disegnatore avesse usato le matite colorate per tirare fuori tutta la poesia della montagna.
L’ora blu all’Oasi Zegna commuove. In pochi conoscono questo particolare momento che precede di una manciata di minuti l’arrivo dell’alba. Abbiamo chiesto a una grande fotografa di parlarci di questo attimo fuggente. Perché Betty Colombo, testimonial italiana per Canon, fotoreporter per le principali testate italiane e ambassador di Save the Planet, ha provato l'esperienza nel nostro territorio. E, naturalmente, l’ha immortalata. Ecco cosa ci ha raccontato.


Partiamo da qui: che cos’è l’ora blu?

“E’ un momento magico in fotografia che di solito si verifica 30 minuti prima dell’alba. Accade nella transizione tra il nero della notte e il giallo-oro dell’aurora. In quel passaggio le penombre da grigie diventano di colore blu. In quegli attimi l’atmosfera è da favola, irreale, soprattutto quando il paesaggio è innevato. Si provano sensazioni molto particolari, soprattutto quando la luce vira dal blu all’oro dell’alba, perché si prova una sensazione di calore, nonostante il freddo e la neve”.


Il momento migliore per osservare questo fenomeno?
 
“Senz’altro l’inverno, soprattutto quando il bianco della neve per contrasto fa risaltare ancora di più il fenomeno. Bisogna svegliarsi molto presto, infilare le ciaspole e camminare nella neve alla ricerca del punto perfetto. Ma è una bellissima esperienza che consiglio a tutti. Osservare il risveglio dell’Oasi Zegna è qualcosa di impagabile”. 

Ci racconti la sua ora blu all’Oasi Zegna.
 
“Ero andata per un servizio per Io Donna, ero alla ricerca della luna perfetta, volevo fotografare l’ultima fase della notte. Mi sono messa le ciaspole, ho raggiunto il luogo giusto e ho fotografato la luna. Subito dopo è iniziata l’ora blu. E allora ho continuato a scattare. Ricordo quanto è stato bello camminare sulla neve in quei dieci minuti di quasi buio e ho ancora chiaro in testa il risveglio dell’Oasi Zegna, la sensazione della natura sconfinata, libera, il suono degli uccellini. Con i primi raggi di luce si sveglia tutto, si passa in un attimo dalla notte silenziosa alla vita che riparte”.  

La fotoreporter Betty Colombo
Qualche consiglio su come fotografare l’ora blu? 
“Di sicuro è necessario un cavalletto, perché quando si arriva sul posto è ancora notte, quindi c’è bisogno di tempi di esposizione lunghi, diversamente le foto vengono mosse. E un timer impostato sui due secondi in modo da non toccare la macchina fotografica mentre si scatta. Io, tendenzialmente, ai neofiti consiglio di mettere a fuoco un punto medio che non sia né troppo luminoso né troppo buio.  

Altri accorgimenti? 
“Direi di impostare il diaframma su 7.1. Per quanto riguarda la gestione ISO consiglio un valore di 100, in modo da avere una definizione pulita della linea del paesaggio. Come obiettivo consiglio un grandangolo, perché è quello che dà la maggior ampiezza possibile quando si fotografano i paesaggi, riesce a restituire tutta la spazialità di un panorama aperto. Si può scegliere ad esempio il 16/35 che per me è il grandangolo migliore”.  

La sua stagione preferita all’Oasi Zegna? 
“L’ho vista nel periodo della fioritura dei rododendri e durante l’ora blu in inverno. Devo dire che il cambio di paesaggio è talmente forte che per un fotografo è come essere in due luoghi diversi. Nel primo caso è stato fortissimo l’impatto con l’esplosione della vita che mi trovavo davanti. Nel secondo ho apprezzato l’aspetto fortemente romantico del ciaspolare nella notte guidata dalla luce di una piccola lanterna”. 

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